Che le scarpe ballerine si ispirino alle calzature utilizzate dalle ballerine di danza classica – da cui derivano il loro nome – è cosa abbastanza nota. Quello che probabilmente molti invece non sanno è che le loro origini sono lontane nel tempo e risalgono all’estro di una danzatrice francese dei primi del Settecento che risponde al nome di Marie Camargo.

Agli inizi del Settecento la danza era ancora un privilegio delle sfarzose corti europee, in gran parte dominata da soli ballerini maschi che impiegavano abiti di scena molto pesanti, parrucche e maschere. Nel corso del secolo una serie di innovazioni avviò un processo di modernizzazione da cui scaturì la danza classica per come la conosciamo oggi. Innanzitutto la danza approdò nei teatri, risultando così accessibile a un pubblico più vasto. Sempre in quegli anni nacque l’Accademia Imperiale Russa, foriera di nuove tecniche e virtuosismi, ma soprattutto, verso gli anni venti del secolo, fu introdotto il concetto di danse haute (danza in alto) in contrapposizione a quello classico di danse terre à terre (danza con i piedi per terra).


1726, Marie Camargo

Protagonista e simbolo di questa rivoluzione tutta al femminile fu Marie Camargo. La danzatrice francese fu la prima donna a introdurre in maniera sistematica il concetto di “salto” nelle proprie esibizioni e fu anche la prima a eseguire l’entrechat quatre e il cabriole, salto nel quale si intrecciano velocemente le gambe due volte in aria prima di atterrare. Per poter fare questo Marie aveva bisogno di maggiore libertà di movimento: decise quindi di usare abiti più leggeri, accorciare le gonne sopra la caviglia ma soprattutto…togliere il tacco alle sue scarpe da danza. Correva l’anno 1726 e Camargo fece immediatamente scuola: la sua tecnica fu rapidamente copiata e adottata alle corti dei re, ma anche le sue scelte in fatto di costumi incominciarono a dettare tendenza e il suo calzolaio fece fortuna.

Le scarpe da danza che conosciamo oggi nacquero simbolicamente da quell’episodio: l’eliminazione del tacco.

Nel corso del secolo successivo un altro importante momento di svolta è rappresentato dall’introduzione della tecnica di “ballo sulle punte” grazie all’italiana Maria Taglioni che interpretò sulle punte, dal principio alla fine, il balletto La Sylphide. Siamo nel 1832, ma bisogna aspettare ancora un secolo per assistere alla diffusione su larga scala di queste scarpette da danza.


1932, Jacob Bloch – 1947, Rose Repetto

Il 1932 è l’anno in cui Jacob Bloch, calzolaio russo trasferitosi in Australia, realizza scarpe da danza migliorate per aiutare le danzatrici di Sidney a stare sulle punte con meno difficoltà. In Europa, invece, quindici anni dopo in un piccolo laboratorio vicino all’Opéra di Parigi, Rose Repetto, con l’intento di soddisfare le richieste del figlio Roland Petit – ballerino e coreografo – realizza un nuovo modello di scarpa con una tecnica che garantisce insieme resistenza, flessibilità e comodità. E’ il 1947, nasce il mito Repetto, ancora oggi – insieme a Bloch – considerato il marchio di riferimento mondiale per scarpe da danza.


Anni ’50 e ’60

Brigitte Bardot

Il 1956 è l’anno in cui le scarpe ballerine escono ufficialmente dal mondo della danza e si diffondono tra le tante ragazze comuni nei favolosi anni ’60.

Il merito è di Brigitte Bardot che, già eccellente ballerina classica, esprime a Rose Repetto il desiderio di poter indossare tutti i giorni ballerine comode come le sue mezze punte da danza. Madame Repetto crea così il primo modello di Cendrillon che Brigitte indosserà nel film E Dio creò la donna.

Audrey Hepburn

Se a Brigitte Bardot si deve il merito di aver contribuito alla nascita delle scarpe ballerine, altre due famose icone di stile furono eccezionali testimonial di queste calzature: Audrey Hepburn e Jacqueline Kennedy.

La protagonista di Colazione da Tiffany era una vera e propria patita di ballerine e la si può ammirare con indosso queste calzature nei film Vacanze romane e Cenerentola a Parigi.

Jacqueline Kennedy

Non da meno fu Jacqueline Kennedy. Si dice che la moglie del presidente americano le amasse così tanto da richiederne un paio nuovo ogni mese al proprio designer personale.


Brigitte BardotAudrey HepburnJacqueline Kennedy, tre donne con in comune classe, eleganza e stile, elementi che hanno trasferito su queste scarpe da loro tanto amate e che ancora oggi richiamano il loro mito. Oggi le ballerine sono scarpe adorate da milioni di donne nel mondo. Sono scarpe uniche per storia e identità, controverse in quanto spesso sbeffeggiate da uomini che le trovano poco sensuali, ma amate dalle donne per le loro caratteristiche ineguagliabili: sono comode e vestono con tutto, sono scarpe giovani, femminili, sempre di moda, eleganti e sexy all’occasione, ma soprattutto – ed è quello che noi di BallerineMie più amiamo – sono scarpe che rappresentano al meglio l’indipendenza di chi le indossa.

2015 Ballerine Mie SaS di Paolo Ortolina & C – CF, P. IVA e Iscr. al Reg. Imprese di Monza e Brianza n. 08917260963 – R.E.A. 1899354